Dopo aver lavorato con campioni di musica classica in precedenti lavori, Giovanni Dal Monte (La Jovenc) lascia qui che siano le macchine a "riscrivere" le partiture in tempo reale. Infatti la riproduzione è affidata solamente ai sintetizzatori. Assegnando le partiture ai synths loro riscrivono in maniera insolita ed efficace le armonie rinascimentali in qualcosa di nuovo, e intercambiabile all'infinito, mantenendo e trasformando la carica emotiva.
Ed una estetica nuova è espressa dalle antiche partiture.
A volte le antiche ballate sembrano diventare canti minimali, l'antica messa suonata diventa algoritmo matematico, o paesaggi di guerre, di paci, e la storia ci parla con un linguaggio onirico e trascendente.